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La proposta di legge di riforma e riqualificazione dei consultori della Regione Lazio

La proposta di legge di riforma e riqualificazione dei consultori della Regione Lazio, prima firmataria Olimpia Tarsia insieme ad Astorre, Mei, Scalia, Moscardelli,è un esempio di controriforma legislativa.

Ispirata ai movimenti pro life, mette ovviamente in discussione la 194 oltre che proporre un modello di famiglia, la cui funzione primaria è la riproduzione ed il concepito riceve un assegno, essendo riconosciuto a tutti gli effetti un membro della famiglia.

In questa proposta il privato entra massicciamente  nella gestione del consultorio con funzioni culturali ed ideologiche. Vedi l’istituzione di comitati bioetici. In ultimo i consultori diventano servizi a disposizione della magistratura.

Non ci stupisce ovviamente che il consigliere Olimpia Tarsia, cofondatrice del Movimento per la vita, vicepresidente della rete dei consultori cattolici ecc., abbia presentato una tale proposta. Ci stupisce invece che la abbiano firmata dei consiglieri del PD, tradendo in tal modo il proprio elettorato femminile e non.

Notevole è il degrado dei consultori famigliari ridotti a presidi a disposizione delleAusl. In alcune di queste ultime, essi sono stati cancellati delle organizzazioni distrettuali, ed i comuni ,la cui titolarietà della funzione, è inequivocabile, si sono  fatti espropriare, senza colpo ferire, in una logica di integrazione socio-sanitaria rovesciata in cui la sanità si mangia il sociale.

In tal modo i comuni sono diventati debitori delle Ausl per funzioni esercitate impropriamente da queste ultime, perdendo il proprio ruolo rispetto ai cittadini che insistono sul proprio territorio.

Il problema attuale delle politiche dei consultori non è tanto quello della restaurazione ideologica di concetti e contenuti già ampiamente dibattuti,quanto piuttosto di ripensarli in relazione ai  profondi cambiamenti sociali degli ultimi tempi (migrazioni ,differenze religiose, cambiamenti culturali rispetto alla struttura sociale della famiglia, ai valori della sessualità , dell’amore, del rapporto tra uomo e donna ecc.).

In tal senso sarebbe utile aprire un dibattito plurale, rispettoso delle singole posizioni, piuttosto che aprire una nuova crociata sulla pelle delle donne. 

                                                               Luisa Mango (Presidente ISTISSS, Medico, già dirigente materno infantile)